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Image by Andrew Moca

CHI SIAMO

La “Associazione Difesa Donne: noi ci siamo” nasce nel 2021 per iniziativa di due famiglie che hanno vissuto il dramma dell’omicidio delle proprie figlie per mano di chi diceva di amarle.

Le due famiglie, dopo una precedente esperienza di oltre quindici anni quali soci dell’Associazione Italiana Vittime delle Violenza, durante la quale hanno contribuito in maniera determinante ad importanti successi (primo fra tutti l’istituzione del reato di stalking) hanno deciso di costituire un nuovo soggetto che si prefigge scopi precisi.

Da qui nasce l’idea di creare una vera e propria piattaforma attraverso cui i familiari delle vittime e le ragazze che hanno subito violenza si ritrovino e collaborino per trovare comprensione, da un lato, e la forza negoziale per far sentire la propria voce in modo concreto e coordinato, dall’altro.

 

Mai più sole riassume la visione che prevede, col tempo, di allargare la partecipazione, una rete di supporto e di confronto, per dare ancora più forza alle istanze che l’associazione sostiene, in cui crede e si riconosce.

In questo senso, invitiamo a compilare il form presente sul sito, indicando in breve la propria storia e proposte da portare avanti, oltre a eventuali disponibilità per una partecipazione attiva.

La “Associazione Difesa Donne: noi ci siamo” intende agire su vari fronti. Sono infatti presenti figure professionali esperte, per il necessario supporto legale e psicologico, anche di pronto intervento.

Vengono sostenuti e incentivati incontri pubblici finalizzati al contrasto di qualsiasi forma di violenza nei confronti dei più deboli, con particolare attenzione rispetto alla violenza di genere.

Sono realizzati eventi nelle scuole superiori e negli oratori, nella convinzione che la prevenzione debba partire dall’ambito familiare, dalla comprensione di meccanismi che vengono nella più parte dei casi ignorati finché non è troppo tardi. Una esperienza concreta, agli occhi dei ragazzi, deve portare a renderli consapevoli di quanto il rispetto e l’atteggiamento siano prima di tutto una responsabilità singola, di ciascuno di noi. 

Il “noi ci siamo” va proprio nella direzione di mettere a fattor comune l’esperienza diretta, il sostenersi a vicenda, l’esserci per chi si sente in pericolo e necessita risposte.

I contatti con le Istituzioni, a tutti i livelli, locali e nazionali, sono costanti.

La precedente esperienza ha portato a udienze private con Papa Francesco, sempre attento al tema, incontri con il Presidente Mattarella, con ministri, parlamentari, consiglieri regionali e comunali. E’ noto come il sociale sia uno dei primi settori che vede decurtare i già esigui fondi a disposizione, ma deve appunto essere l’opinione pubblica a muoversi per cambiare le cose.

La Pandemia sanitaria che ha sconvolto tutti nel febbraio 2020, oltre a portare con sé una catastrofe sanitaria 

ed economica, ha acuito i rischi di migliaia di donne che sono rimaste sole, indifese.

 

Più di tanti slogan o proclami, servono azioni concrete, che chi ha vissuto sulla propria pelle esperienze simili può, meglio di altri, conoscere, richiedere, sostenere, ottenere.

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